Tessera 2025
Centro Ricerche

Dedicata ai 500 anni del Monastero delle Vergini la tessera sociale del 2025

Il Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto auspica e sostiene una opportuna e tempestiva restituzione, alla sua città, dell’opera “Madonna con Bambino”, tempera su tavola risalente agli inizi del XIV secolo e proveniente dal Monastero di Santa Maria delle Vergini di Bitonto che, quest’anno, compie 500 anni. È l’appello del sodalizio, lanciato attraverso la nuova tessera sociale per l’anno 2025, disponibile per tutti coloro che, sostenendo una missione portata avanti sin dal 1968, desiderano iscriversi o rinnovare il proprio impegno. La tavola in questione, riprodotta nella tessera realizzata graficamente dall’artista Pierfrancesco Uva, è oggi custodita a Bari, nella Pinacoteca Provinciale, a cui fu concessa nell’immediato secondo dopoguerra. Nel 1945, per l’esattezza, quando l’opera fu in mostra a Roma, a Palazzo Venezia, nell’ambito della Mostra d’Arte italiana che mirava a far riconoscere nel patrimonio artistico uno dei principali strumenti per la ricostruzione post-bellica. L’iniziativa è anche frutto della volontà del Centro Ricerche di rendere omaggio alla storia del Monastero, importante realtà di fede e cultura per il territorio, e alla preziosa arte custodita al suo interno. Oltre alla suddetta tavola, all’interno della tessera compare un puttino marmoreo, particolare dell’altare maggiore e opera dell’artista napoletano Nicola Lamberti, 1746. La chiesa fu costruita sulle rovine di Santa Maria de Confratribus. Negli anni successivi alla sua edificazione si arricchì di tele, statue e arredi sacri di pregio che implementarono il già prezioso arredo proveniente dagli antichi monasteri di Santa Lucia e di San Nicola dell’Ospedale. Molte erano le icone che la adornavano, tra queste la Madonna dell’Arco che si venera ancora oggi nel Monastero. La comunicazione del tema della nuova tessera è, chiaramente, anche l’occasione per promuovere la campagna associativa per l’anno appena cominciato, nella speranza che l’adesione al Centro Ricerche e alle sue attività sia sempre entusiasta, come anche il 2024 ha confermato. La quota annuale di iscrizione è rimasta invariata (60 euro comprensivo di abbonamento a Studi Bitontini). Per i giovani non percettori di reddito autonomo il costo è, invece, di soli 30 euro. La quota può essere inviata sul conto corrente postale n.15922701 intestato a Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, via Santi Medici 7; oppure sull’Iban IT51B0306941384100000010319.

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Novecento
Centro Ricerche

Su Youtube, gli interventi del convegno “Bitonto e la Puglia nella prima metà del Novecento”

Gli interventi del Convegno Nazionale di Studi “Bitonto e la Puglia nella Prima Metà del Novecento” saranno disponibili sul canale YouTube del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. I contenuti saranno progressivamente pubblicati e rilanciati anche sui canali social dell’associazione, per garantire una più ampia diffusione del materiale e per consentirne la visione a chi non ebbe la possibilità di partecipare e assistere. Il Convegno, che si è tenuto nei giorni 2, 3, 4, 9 e 10 maggio 2024, ha rappresentato un’importante occasione di approfondimento sulla storia della regione nella prima metà del XX secolo, coinvolgendo esperti da tutta Italia e affrontando temi come il territorio, la politica, l’arte, l’urbanistica, la moda, la musica e il teatro. La pubblicazione dei video mira anche a mantenere viva l’attenzione sugli argomenti trattati, stimolando nuove riflessioni e ulteriori ricerche. Di seguito, gli interventi introduttivi della prima giornata:

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La ròute
Centro Ricerche

La ròute e l’antico mestiere del funaio

STEFANO MILILLO Dall’archivio fotografico del Centro Ricerche condividiamo questa bella e significativa foto. Sullo sfondo è la Chiesa del Crocifisso, ancora immersa in un mare di ulivi e in primo piano un bambino con i giunchi ai fianchi che gira la pesante ruota di ferro. Una foto che ci porta alla mente l’antico mestiere del funaio, l’artigiano che coi giunchi raccolti in zone paludose, ma anche nella parte finale del nostro torrente, e intrecciati con abilità, grazie a questa ruota, costruiva corde e fiscoli indispensabili per la molitura delle olive. Un lavoro che si svolgeva all’aperto, un mestiere che vedeva spesso bambini far girare per ore la ruota sotto il sole cocente, sollecitati aspramente dal funaio a tenere duro e mantenere lo stesso ritmo. Un lavoro faticosissimo per i ragazzi, una punizione paventata dai genitori per i propri figli. La minaccia era: «A da scì a la ròute».

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Studi Bitontini
Centro Ricerche

Pubblicato il numero 115-116 di Studi Bitontini

Torna Studi Bitontini, la rivista del Centro Ricerche di Storia e Arte, con un nuovo doppio numero pieno di interessanti analisi e approfondimenti sul patrimonio storico e artistico del nostro territorio. Fondata nel 1969 ed edita dalla casa editrice Edipuglia, Studi Bitontini è, da più di cinquanta anni, organo ufficiale del sodalizio culturale, deputato alla divulgazione di ricerche, approfondimenti, confronti su temi, documenti, eventi, senza dimenticare problemi di tutela e gestione relativi alla storia, al paesaggio, al patrimonio tradizionale e alla cultura materiale non del territorio di Bitonto e non solo. Una rivista che, quest’anno, celebra il 55esimo anno di vita. E, infatti, ad aprire il numero 115-116, per la sezione “Saggi”, un contributo a più voci sul Medioevo multietnico in Terra di Bari, partendo dalle analisi condotte nel 1994 sui resti di una donna provenienti dal cimitero medievale di Lama Misciano, tra Modugno e Bari. A seguire, Aleksandar Dajkovic e Simone De Bartolo, raccontano due casi esemplari di storicismo eclettico: le chiese russe in stile neobizantinno a Cetinje, in Montenegro, e a Bari. Per la sezione “Documenti e Riflessioni”, Stefano Milillo, partendo da informazioni ricavate da documenti conservati nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, riporta rilevanti notizie di carattere storico e artistico che sono sfuggite alla conoscenza della comunità locale. Notizie riguardanti Gennaro De Martino, autore del mausoleo in onore di Cornelio Musso; Francesco Campora, che dipinse la tela di santa Maria del Perdono in cattedrale; Andrea de Blasio, artefice di una pisside per i Carmelitani. Si segnala inoltre la notizia tratta da uno studio di Mimma Pasculli sul grande pittore, architetto, scultore Domenico Antonio Vaccaro che risulta l’autore del disegno della statua della Immacolata di piazza Cattedrale, eseguita dall’argentiere Carlo Chisano su commissione di Michele Calamita. Segue il contributo di Francesco Quarto, sulla sodalità non conosciuta tra due importanti figure della cultura letteraria di Terra di Bari nei secoli XVII e XVIII: Francesco Lombardi e Giovanni Battista La Morea. Sodalità dichiarata dalla scoperta di componimenti d’occasione del prelato Giovanni Battista La Morea, vescovo di Lacedonia, nato a Bitonto il 1640. L’ultimo contributo, a cura di Tanio Tarantino, dal titolo “Inversione del grado di apertura delle vocali toniche medie nel dialetto”, sottolinea come, al pari di altri dialetti dell’area, anche il dialetto di Bitonto presenta un’inversione delle vocali toniche medie rispetto al sistema vocalico tonico di partenza romanzo comune. Si indaga dunque la ricostruzione diacronica del fenomeno attraverso la comparazione con altri fenomeni correlati e altre ricostruzioni già proposte. A chiudere il volume, recensioni e schede bibliografiche dei più interessanti libri di ricerca storica e artistica pubblicati nei mesi scorsi, oltre ad un sunto delle principali attività che hanno visto protagonista il Centro Ricerche. Il volume sarà presentato il 13 dicembre a Bitonto. È, inoltre, possibile acquistarlo direttamente dalla sede del Centro Ricerche, nella chiesa di San Giorgio, in via Santi Medici 7.

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rai 3 puglia
Centro Ricerche

Il Centro Ricerche ospite degli studi di Rai 3 Puglia

Pubblichiamo sul nostro canale Youtube, lo spazio che il Corecom Puglia ci ha concesso sabato 7 settembre 2024, quando il Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto è stato ospite degli studi di Rai 3 Puglia, in occasione delle trasmissioni regionali dell’accesso televisivo. Insieme alla giornalista Viviana Minervini, il presidente del sodalizio, Marino Pagano, ha raccontato la storia e la missione che il Centro Ricerche porta avanti da ben 56 anni, sin dal 1968, anno di fondazione. Un impegno portato avanti con la ricerca nei diversi ambiti del sapere, con iniziative ed eventi, con la rivista “Studi Bitontini” che è tra le più longeve della Puglia e con convegni nazionali che attirano nel territorio rinomati studiosi. L’ultimo, a maggio 2024, di cui a breve saranno pubblicate le registrazioni, sempre sul nostro canale Youtube

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santi medici
Centro Ricerche

Il Centro Ricerche accoglie i Santi Medici a San Giorgio

Anche quest’anno il Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto, rinverdendo una grande e antica tradizione cultuale e culturale, attenderà le sacre statue dei Santi Medici Cosma e Damiano. Oggi, in occasione della festa esterna in onore dei santi, le immagini dei fratelli anargiri torneranno a San Giorgio, sede del Centro Ricerche, in quella che è stata la loro ‘casa’ per secoli. Un’installazione devozionale è stata realizzata all’ingresso dell’antico edificio di culto, ad opera dei soci del sodalizio. Una chiesa del Seicento, costruita su una precedente del Quattrocento, un luogo di fede di cui si ha però notizia già dal XIII secolo. Qui i simulacri (realizzati nel 1733) di san Cosma e san Damiano sono stati fino alla fondazione del nuovo e grande santuario (prima pietra 1958, nel 1963 vi arrivano le statue, 1973 fine lavori, 1975 elevazione a Basilica Pontificia). E qui, oggi, anche se per poco, sosteranno ancora, attesi da tanta gente e soprattutto dalla comunità umana del Centro Ricerche, onorata del compito di custode e garante di un ambito storicamente e religiosamente importante della città tutta, uno spazio ad alto contenuto di memoria antropologica. Grande è, però, anche lo sconcerto del Centro per la situazione vissuta dalla chiesa di San Giorgio, da diversi anni interessata da lunghi e lenti lavori che obbligano il luogo a non poter essere pienamente frequentato dalla cittadinanza bitontina e, in questa occasione, dai pellegrini. «Ci muoveremo in più sedi per sperare di poter contribuire a quella necessaria accelerata che consenta ad uno spazio così significativo per la memoria colta e popolare della città di tornare – ci si augura in tempi ragionevoli – al suo antico splendore. Ora tanta attesa per domenica! Grazie sin d’ora a tutta la comunità della Basilica pontificia dei Santi Medici ed in particolare al suo rettore, don Gaetano Coviello». Così il Centro Ricerche.

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Tutte le notizie riguardanti il Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto è un’associazione culturale nata nel 1968. Da oltre cinquanta anni, si occupa della ricerca, dello studio, della tutela e della valorizzazione del patrimonio archeologico, artistico, architettonico, demoetnoantropologico, musicale e ambientale del territorio di Bitonto e non solo.

ALTRE NOTIZIE

Il nostro scopo è quello di conoscere noi stessi, di vedere come i nostri concittadini si siano espressi nella storia, quale civiltà essi abbiano apportato, come possano ancora influire su di noi o essere da stimolo per migliori conquiste.

Fu così che scrisse Stefano Milillo nell’introdurre, nel 1969, la rivista semestrale «Studi bitontini» attraverso la quale l’associazione promuove la diffusione dei risultati delle sue ricerche e dei suoi studi. La divulgazione, infatti, è tra i motivi che portarono alla nascita del sodalizio. Sin dalla nostra fondazione.

Il nostro è un compito di ricerca, di studio e, per conseguenza, di divulgazione, attraverso opportuni organi, di tutto quello che può essere utile alla conoscenza dei valori artistici e culturali che si sono affermati nel nostro territorio nel corso dei secoli

Il Centro Ricerche di Storia e Arte ha fondato e dirige la biblioteca “Donato Antonio De Capua” che raccoglie più di 4000 volumi tra storia, arte, archeologia e musica, una ricchissima fototeca e una sezione di tesi di laurea inerenti il patrimonio culturale di Bitonto. Ha costituito e allestito il nucleo del Museo della civiltà contadina e delle tradizioni popolari “Spazi della memoria” attualmente in fase di catalogazione e di sistemazione museale.

Collabora, inoltre, con altri soggetti no profit locali in attività di salvaguardia del patrimonio storico bitontino, occupandosi di promuoverne la conoscenza tra un pubblico non solo accademico e specialistico. Partecipa con istituzioni pubbliche e private, con enti no profit e associazioni locali a bandi regionali e comunitari.